I Romani combattono presso il fiume Sabi con esito alterno (Versione di latino Cesare)

I Romani combattono presso il fiume Sabi con esito alterno - versione latino Cesare

Legionis nonae et decimae milites, ut in sinistra parte aciei constiterant, pilis emissis cursu ac lassitudine exanimatos vulneribusque...

I soldati della nona e della decima legione, schierati all'ala sinistra, lanciarono i giavellotti e respinsero rapidamente i nemici che avevano di fronte, gli Atrebati, rimasti senza fiato per la corsa e sfiniti dalle ferite; li costrinsero a retrocedere dall'alto fino al fiume e qui, mentre tentavano il guado e si trovavano in difficoltà, li inseguirono con le spade in pugno e ne fecero strage. Poi senza esitazione attraversarono il fiume e avanzarono, anche se la posizione era sfavorevole; i nemici, a loro volta, opposero resistenza, riaprendo la battaglia, ma i nostri li volsero in fuga. E anche in un altro settore, due legioni, l'undicesima e l'ottava, agendo separatamente, avevano respinto dalla sommità del colle i Viromandui, con i quali si erano scontrate, e combattevano ormai sulla riva del fiume. Ma quasi tutto l'accampamento sulla fronte e sulla sinistra era rimasto sguarnito (la dodicesima legione e, non lontano, la settima avevano preso posto all'ala destra), perciò lì puntarono tutti i Nervi in formazione compatta, sotto la guida di Boduognato, il comandante in capo. Parte di essi iniziò una manovra di aggiramento per sorprendere le legioni dal fianco scoperto, parte si diresse verso la sommità del nostro campo.

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