Il passaggio dei Galli in Italia - Cesare versione latino LITTERA LITTERAE

Il passaggio dei Galli in Italia
versione latino Cesare
Traduzione dal libro Littera Litterae 1a

De transitu in Italiam gallorum haec accepimus. Dum Priscus Tarquinius Romae regnabat, Celtarum penes Bituriges summa imperii fuit. Ambigatus eorum rex fuit, virtute fortunaque cum sua tum publica praepollens, quod in imperio eius Gallia frugum hominumque fertilis fuit, itaque regnum incolarum multitudine praegravabantur.

Rex igitur, quod exonerare gravi turba regnum cupiebat, Bellovesum ac Segouesum sororis, impigros filios, missurum se esse in novas sedes ostendit. Tum Segoveso sortibus dati sunt Hercynei saltus; Belloveso in Italiam viam di dabant. Is Bituriges, Aruernos, Senones, Haeduos, Ambarros, Carnutes, Aulercos excivit. Ingentibus peditum equitumque copiis in Tricastinos venit. Alpes trasnscendissent; acie Tuscos haud procul Ticino flumine fuderunt. Locum ubi consederant agrum Insubrium appellari audierant, cognominem Insubribus pago Haeduorum: ibi condidere urbem; Mediolanium appellaverunt.


TRADUZIONE
Le notizie che abbiamo circa la migrazione dei Galli in Italia sono queste. Quando a Roma regnava Tarquinio Prisco, i Celti si trovavano sotto il dominio dei Biturigi. Ambigato fu il loro re, uomo potentissimo per valore e ricchezza tanto personale quanto dell'intero paese, perché sotto il suo regno la Gallia raggiunse un tale livello di abbondanza agricola e di popolosità, pertanto sovraccaricavano il regno con una moltitudine di individui. Il re allora, che desiderava alleviare il proprio regno da quell'eccesso di presenze, annunciò che avrebbe inviato Belloveso e Segoveso, i due intraprendenti figli di sua sorella, a trovare nuove sedi. La sorte assegnò allora a Segoveso la regione della selva Ercinia, mentre a Belloveso gli dei gli diedero la strada verso l'Italia.

Prese con sé i Biturigi, gli Arverni, i Senoni, gli Edui, gli Ambarri, i Carnuti e gli Aulerci. Si mise in marcia con un ingente schieramento di fanti e cavalieri ed entrò nel territorio dei Tricastini. Valicarono le Alpi; sbaragliarono gli Etruschi non lontano dal fiume Ticino. Saputo che il punto in cui si erano accampati si chiamava "territorio degli Insubri", nome identico a quello degli Insubri nel cantone degli Edui: fondarono in quel luogo una città che chiamarono Mediolano.

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