La fallita emigrazione degli Elvezi suscita il malcontento generale (Versione di latino Cesare)

Autore: Cesare

Corso di lingua latina per il biennio (Dalla grammatica alla traduzione - Unita 1-13) es. 35 pag 298

Inizio: Helvetii iam per augustias et fines Sequanorum suas copias traduxerant et in Haeduorum fines pervenerant eorumque agros vastabant.



Fine: Iis rebus adductus, Caesar non expectavit dum, omnibus fortunis sociorum consumptis, in Santonos Helvetii pernevirent.

La migrazione degli Elvezi suscita il malcontento generale (Cesare)
Gli Elvezi avevano fatto passare le loro truppe ora attraverso un passaggio stretto e i territori dei Sequani ed erano giunti nei territori degli Edui e devastavano i loro campi.

Gli Edui mandarono gli ambasciatori a Cesare per chidere aiuto, non potendo difendere se stessi e le loro cose da essi. Dissero che loro erano stati servigi (avevano reso servigi) al popolo Romano in ogni momento, (e quindi) non tolleravano che i campi fossero pressocchè devastati al cospetto dell'esercito dei Romani, i figli resi schiavi, le citta conquistate. In quello stesso tempo gli Ambarri, parenti e consanguinei degli Edui, informarono Cesare che, devastati i campi, non facilmente tenevano lontano la forza dei nemici dalla città.

Allo stesso modo gli Allobrogi, i quali avevano i villaggi e possedimenti al di là del Rodano, fuggirono presso Cesare e dimostrarono che non era rimasto nulla oltre il suolo del campo coltivato. Indotto da queste cose, Cesare non attese che, esauriti tutti i risultati degli alleati, gli Elvezi giungessero nel territorio dei Santoni.

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