La resa di Orico (Versione di latino Cesare)
La resa di Orico
Autore: Cesare LITTERA LITTERAE
Vibullius eitus Corcyrae non minus necessarium esse existimavit de repentino adventu Caesaris Pompeium fieri certiorem, uti ad id consilium capere posset, antequam de mandatis agi inciperetur, atque ideo continuato nocte ac die itinere atque omnibus oppidis mutatis ad celeritatem iumentis ad Pompeium contendit, ut adesse Caesarem nuntiaret.
Vibullio continuò il viaggio durante la notte e il giorno e marciò verso Pompeo, per annunciare che Cesare era vicino.
Pompeo era in Candavia e aveva fatto il viaggio dalla Macedonia all'accampamento invernale Apollonia e Durazzo.
Ma poiché era stato turbato dalle novità, cominciò ad attaccare Apollonia, perché Cesare non occupasse le città della costa marittima.
Ma egli (Cesare) schierò i soldati e si diresse verso Orico.
Dopo che arrivò lì, Torquato, che per ordine di Pompeo reggeva la città e aveva là il presidio dei Parteni, tentò di difendere la città.
Ma poiché i Greci, ai quali aveva ordinato di salire e occupare il muro, si riutavano di combattere contro l'impero del popolo romano e anche i cittadini tentavano di ricevere Cesare spontaneamente, disperò di tutti gli aiuti, aprì le porte e diede sè (si consegnò/si arrese) e la fortezza a Cesare e da lui furono tenuti sani e salvi.
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