La rivolta degli Elvezi (Versione di latino Cesare)

La rivolta degli Elvezi
Autore: Cesare

Apud Helvetios longe nobilissimus fuit et ditissimus Orgetorix. Is Messala et Pisone consolibus regni cupiditate inductus, coniurationem...

Orgetorige di gran lunga fu presso gli Elvezi il più nobile e il più ricco. Egli (Orgetorige)<

span style="color: #000000; font-family: cursive, "comic sans ms", sans-serif; text-align: justify;"> durante il consolato di Marco Messala e Marco Pisone, indotto dal desiderio di potere assoluto, fece un'alleanza con la nobiltà e persuase la cittadinanza ad uscire dai propri confini con tutte le truppe. Affermava che era facilissimo procurarsi il dominio di tutta la Gallia, poiché superavano in valore militare tutti.

Essi di questo furono persuasi più facilmente, poiché da ogni parte favorisce gli Elvezi la natura del luogo. Sospinti da ciò e confidando nell'autorità di Orgetorige decisero di radunare le cose necessarie per viaggiare, di mettere insieme un numero di bestie e di carri quanto più grande possibile, di seminare grano quanto più si poteva, in modo che ci fosse abbondanza di frumento durante il viaggio, di rafforzare con le vicine tribù la pace e l'amicizia.

Per completare queste cose pensarono che un biennio fosse per loro abbastanza. Orgetorige si prese l'incarico dell'ambasceria. Durante quel viaggio convinse il Sequano Castico a prendere il potere nella sua tribù; nel medesimo modo persuase l'Eduo Dumnorige a tentare lo stesso e gli diede sua figlia in matrimonio.

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