Le truppe di Titurio e Cotta subiscono l'attacco degli Eburoni

Prima luce nostri ex castris exeunt longissimo agmine ....... noctu ad unum omnes desperata salute se ipsi interfecerunt.

Alle prime luci dell'alba i nostri,  una colonna interminabile carica di bagagli,  fuoriescono dall'accampamento.

Ma i nemici, che si erano accorti della loro partenza  dal clamore notturno e dalla veglia prolungata, dopo aver teso un'imboscata all'interno del bosco in una località scelta in modo opportuno e ben nascosta, attendevano l'arrivo dei Romani ed essendosi la maggior parte dello schieramento addentrato in un'ampia vallata racchiusa tra i monti, all'improvviso rivelarono la loro presenza e cominciarono ad incalzare la retroguardia e ad impedire ai soldati delle prime file di risalire il pendio e ad ingaggiare lo scontro in una posizione per i nostri estremamente sfavorevole. Solamente in quel momento Titurio, che non aveva adottato in anticipo alcun provvedimento, incominciò ad agitarsi, a correre qua e là tra le coorti e a disporle in assetto di combattimento, ma tutto ciò lo svolgeva con un atteggiamento esitante; e ciò per lo più è abituale che accada a quelli che sono costretti a prendere decisioni mentre l'azione è in corso.

Ma Cotta, il quale aveva previsto in anticipo che potesse accadere durante la marcia una tale eventualità e che per questo motivo non era stato favorevole alla partenza, non trascurava nessun espediente grazie al quale potesse contribuire alla salvezza comune. Dal momento che, a causa del dispiegamento delle truppe estremamente esteso in lunghezza, con maggiore difficoltà i comandanti potevano provvedere personalmente ad impartire tutte le disposizioni, essi ordinarono che i soldati abbandonassero i bagagli e che assumessero una formazione a cerchio. Tale soluzione tattica, pur non essendo riprovevole in una simile situazione, tuttavia ebbe conseguenze dannose: infatti da un lato influì negativamente sul morale dei nostri soldati e dall'altro rese i nemici più impazienti ad affrontare il combattimento.

Preso atto della situazione, Ambiorige ordina di scagliare dardi da lontano, e di non avvicinarsi là dove i Romani avessero sferrato l'attacco. I nostri reggevano e, consumata gran parte del giorno, si rifugiarono nell'accampamento e a fatica sostennero l'attacco fino a notte; di notte, senza più speranze di salvezza, si tolsero la vita tutti, sino all'ultimo.

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