Marcia di Cesare da Osimo a Corfinio - Cesare versione latino
Marcia di Cesare da Osimo a Corfinio
versione latino Cesare
Auximo Caesar progressus omnem agrum Picenum percurrit.
Cesare uscito (da Osimo) attraversa tutto l'agro Picentino.
Giungono da lui anche legati (provenienti) da Cingalo Nel frattempo la dodicesima legione raggiunge Cesare. Alla testa di queste due legioni egli si dirige ad Ascoli Piceno. Questa città era occupata da Lentulo Spintere e dalle sue dieci coorti. Costui, alla notizia dell'arrivo di Cesare, fugge via dalla città e nel tentativo di trascinarsi dietro le coorti viene abbandonato da gran parte dei soldati. Rimasto con pochi uomini durante la marcia incontra Vibullio Rufo, che era stato mandato da Pompeo nel Piceno per rassicurare gli abitanti.
Vibullio, venuto a conoscenza da lui della situazione del Piceno, si fa consegnare i soldati e lo congeda. Così pure raggruppa dalle regioni confinanti quante coorti può fra i soldati arruolati da Pompeo;
fra questi raccoglie Lucilio Irro, in fuga da Camerino, con le sei coorti che qui egli aveva tenuto di presidio. Con i soldati raccolti, forma tredici coorti. E con esse, a marce forzate, giunge a Corfinio presso Domizio Enobarbo e gli annuncia che Cesare con le due legioni è vicino. Da parte sua Domizio aveva messo insieme circa venti coorti, raccogliendo uomini da Alba, dai Marsi, dai Peligni e dalle regioni confinanti.
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