Notizie sui Belgi fornite dai Remi (Versione di latino Cesare)
Notizie sui Belgi fornite dai Remi Autore: Cesare
Cum ab iis quaereret quae civitates quantaeque in armis essent et quid in bello possent, sic reperiebat: plerosque Belgos esse ortos a Germanis Rhenumque antiquitus traductos propter loci fertilitatem ibi consedisse Gallosque qui ea loca incolerent expulisse, solosque esse qui, patrum nostrorum memoria omni Gallia vexata, Teutonos Cimbrosque intra suos fines ingredi prohibuerint;
Ai Remi Cesare domandò quanti e quali popoli ci fossero in armi e quanto in guerra potessero (fare). Ecco che di cosa venne a conoscenza: un gran numero di Belgi discendeva dai Germani;
anticamente avevano attraversato il Reno attratti dalla fertilità della regione e l'avevano occupata, scacciando i Galli che l'abitavano; all'epoca dei nostri padri erano stati i soli i ad impedire ai Cimbri e ai Teutoni, che avevano messo a ferro e fuoco tutta la Gallia, di entrare nei loro territori;
perciò, memori di tale impresa, i Belgi si riconoscevano un'enorme importanza ed erano molto fieri della loro forza militare. Riguardo al numero dei partecipanti alla lega, i Remi sostenevano di avere tutte informazioni sicurei, perché grazie ai legami di vicinanza e parentela erano a conoscenza di quanti uomini ciascun popolo avesse promesso per la guerra nell'assemblea generale dei Belgi.
I più potenti per valore, prestigio e numero erano i Bellovaci, in grado di unire un esercito di 100. 000 uomini; ne avevano promessi 60. 000 scelti e invocavano il comando supremo delle operazioni. I Suessioni erano loro vicini, i quali possedevano territori molto vastii e fertili.
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