Rigore di un console romano (Versione di latino Cesare)

Rigore di un console romano
Autore: Cesare
Inizio: P. Licinius Crassus Mucianus in consulatu cum. .
Fine: respondent non obtemperando sed consilio non quaesito.

Publio Licino Crasso Muciano durante consolato, poiché aveva tenuto il governo della provincia dell'Asia, aveva intenzione di attaccare la Leucadia.

Poichè aveva bisogno di una trave robusta ed alta, affinché facesse da ariete e abbattesse le mura della città, scrisse al prefetto affinché gli mandasse la più grande delle due travi che aveva visto presso lui. Ma quello, poiché aveva saputo il motivo della richiesta della trave (lett. del chiedere la trave), non mandò la più grande, ma la più piccola, poiché l'aveva considerata la più idonea e adatta alla circostanza.

Allora Crasso lo accusò e domandò: "Perchè non hai mandato la trave che ho ordinato?", poiché aveva ascoltato il motivo che il prefetto andava dicendo, comandò il littore di strappargli le vesti e di percuoterlo con le verghe.

Crasso forse dimostrò un'eccessiva severità, ma propose di corrompere e dissolvere il servizio dell'imperatore il quale rispose all'ordine non obbedendo ma non andando in cerca di consiglio.

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