Usi e costumi dei Germani (Versione latino Cesare)

Usi e costumi dei Germani
versione latino Cesare Parte I e parte II
PARTE I

Suus cuique mos est: nam cum natio omnis Gallorum admodum dedita religionibus est, Germani rebus sacris minime student....

PARTE II

Omnibus civitatibus maxima laus est quam latissime circum se vastatis finibus solitudines habere....

Parte I

Ognuno ha la sua usanza: infatti, mentre tutto il popolo dei Galli è molto dedito alle funzioni religiose, i Germani si dedicano in minima parte alle cose sacre.

Nel novero (numero) degli dei dicono il Sole, Vulcano e la Luna, non venerano gli altri. Tutta la loro vita consiste nella venerazione e nell’applicazione dell’arte nellica. Gli agricoltori non si dedicano né nessuno ha una certo tot di terreno, ma i magistrati e i sovrani delle città danno ogni anno un campo ad un’unica persona e dopo un anno la costringono a conferirlo ad un altro.

Elencono molte ragioni di questa cosa: perché nessuno desideri avere larghi confini, allontanano dai loro campi i più potenti e i più umili;

affiinché da ciò non sorga la bramosia di ricchezza, la quale arreca sempre divisioni e contrasti; affinché la plebe non sia portata all’invidia, poiché ognuno vede che le proprie risorse sono uguali a quelle dei più potenti.

PARTE II

Il vanto maggiore per tutte le loro genti è, devastate le zone di confine, di avere intorno a sé dei deserti, nel raggio più ampio.

Ritengono segno distintivo del valore se i vicini, scacciati dai loro territori, si ritirano e nessuno osa stabilirsi nei pressi. Al contempo, si sentono più al sicuro, eliminato il timore di un'incursione improvvisa. Quando un popolo entra in guerra, per difendersi o attaccare, vengono scelti dei magistrati per guidarli, ed essi hanno potere di vita e di morte. In tempo di pace non ci sono magistrati comuni, ma i capi delle varie regioni e tribù, al loro interno, amministrano la giustizia e appianano le controversie.

Il ladrocinio non comporta disonore, se commesso fuori dei territori di ciascun popolo, anzi, lo consigliano per esercitare i giovani e diminuire l'inerzia. E quando, durante l'assemblea, uno dei capi si dichiara pronto a guidare una spedizione e chiede ai volontari di farsi avanti, chi è favorevole all'impresa e all'uomo si alza e promette il proprio sostegno, tra le lodi generali; chi, invece, non si unisce alla spedizione, viene considerato nel novero dei disertori e dei traditori, e in futuro gli viene negata fiducia in ogni campo.

Considerano sacrilegio recare offesa a un ospite: chiunque, per qualsiasi motivo, giunga da loro, viene protetto da ogni torto e considerato sacro, gli sono aperte le porte di tutte le case e con lui viene diviso il cibo.

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