Uno scambio di cortesie tra ospiti

Scipio domi erat, cum servus nuntiavit Laelium de domo sua exisse et cum amicis venturum esse....

Scipione era a casa, quando il servo annunziò che Lelio era uscito da casa sua e stava per venire con degli amici.

Allora Scipione, indossate le calzature e le vesti, uscito dalla stanza da letto, salutò Lelio e quelli che erano venuti con lui, Spurio Mummio, che egli soprattutto prediligeva, Caio Fannio e Quinto Scevola, generi di Lelio, uomini dotti. Dopo averli salutati tutti, si diresse al portico, tenendo Lelio al centro.

Infatti nella loro amicizia ciò fu quasi un patto: in guerra, per la sua straordinaria gloria, Lelio onorava Africano come un dio; viceversa, in pace, Scipione onorava Lelio, poiché lo precedeva per età, in luogo del padre. In seguito, poiché avevano scambiato poche parole tra di loro e il loro arrivo fu piacevolissimo e graditissimo a Scipione decisero di seder insieme in un luogo soleggiato del praticello.

Quando stavano per far ciò, sopraggiunse un uomo accorto, gradito e caro a tutti quelli, Marco Manilio, il quale, salutato molto amichevolmente da Scipione e dagli altri, si sedette vicino a Lelio

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