Cicerone invita Catilina ad andarsene (Versione latino)
Cicerone invita Catilina ad andarsene
Autore: Cicerone
Versioni latine per il triennio n° 1 pagina 221
Quae cum ita sint, Catilina, dubitas, si emori aequo animo non potes, abire in aliquas terras et vitam istam multis suppliciis iustis debitisque ereptam fugae solitudinique mandare?...
Traduizone
Poiché le cose stanno così, Catilina, se non sai rassegnarti a morire, cosa aspetti a espatriare, a consegnare all'esilio e alla solitudine una vita sottratta a molte, giuste, meritate pene?
«Fai un rapporto al Senato», dici. È questo che chiedi e ti dichiari pronto a obbedire se il Senato decidesse di esiliarti.
Non lo presenterò: sarebbe incompatibile col mio carattere. Tuttavia ti farò capire cosa pensano di te i presenti. Vattene dalla città, Catilina! Libera lo Stato dal terrore! Se non aspetti che questa parola, parti in esilio!
E allora? Non vedi, non ti accorgi del loro silenzio? Sopportano, tacciono. Perché attendi la conferma della parola, quando ti è chiaro il significato del loro silenzio?
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