Cicerone reclama il merito di aver salvato Roma da Catilina (Versione latino)

Cicerone reclama il merito di aver salvato Roma da Catilina
Autore: Cicerone

Rem publicam, Quirites, vitamque omnium vestrum bona, fortunas, coniuges liberosque vestros atque hoc domicilium clarissumi imperii,...

Oggi, o Quiriti, voi vedete che, per il grandissimo amore degli dei immortali verso di voi e per l’opera, i consigli ed i pericoli da me affrontati, la Repubblica, con la vita di tutti voi, i vostri beni, i coniugi ed i figli vostri, la sede di questo grande impero, questa fortunatissima e bellissima città, è stata strappata dal ferro e dal fuoco e come dalle fauci del destino, è stata salvata, vi è stata restituita.E, se per noi sono non meno felici e memorabili quei giorni in cui siamo salvati rispetto ai giorni in cui nasciamo, in quanto la felicità per la salvezza è indiscutibile, mentre è assai dubbia la condizione della nascita, poichè, nascendo, siamo senza coscienza ed invece ci allietiamo quando veniamo salvati, e, poiché, per la benevolenza e la fama, abbiamo elevato fra gli dei immortali colui che fondò questa città, dovrà subito esser tenuto in onore presso di voi e presso i vostri discendenti colui che salvò questa medesima città ancora più grande.Infatti abbiamo estinto il fuoco che già circondava tutta la città, i templi, i santuari, le case e le mura, abbiamo smussato le spade già sfoderate contro la Repubblica, allontanando i loro pugnali dalla vostre gole.

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