Cicerone Saluta Bruto - Cicerone - versione latino
Nostrae res meliore loco videbantur; scripta enim ad te certo scio quae gesta sunt....
La nostra situazione pare alquanto migliorata: quello che è accaduto so positivamente che ti è stato scritto.
I consoli furono alla prova quali io te ne avevo spesso detto. Meravigliosa poi la disposizione del giovane Cesare per la rettitudine. Almeno mi sia dato dirigerlo e dominarlo con tanta facilità in mezzo agli onori e agli evviva, quanto mi è stato possibile finora! Sarà senza dubbio più difficile; non dispero tuttavia: il giovane infatti è convinto, ed io ho contribuito moltissimo a rafforzarlo in tale idea, che noi siamo salvi per il suo intervento. E certo se egli non avesse tenuto lontano da Roma Antonio, tutto sarebbe andato in rovina.
Nei tre o quattro giorni che precedettero questo fortunatissimo evento la popolazione, sconvolta da certe voci, pensava di rifugiarsi da te con le mogli e i figli; la stessa, riavutasi dopo il 19 aprile, preferirebbe ora che tu arrivassi qui anziché accorrere da te. Se da una gloria solida e vera si può aver frutto, certo io in quel giorno colsi il frutto migliore delle mie grandi fatiche e delle mie veglie numerose. Tutta una folla di popolo quanta ne può capire questa nostra città si riversò da me, e da essa fui portato fino al Campidoglio, issato sui Rostri fra i più fragorosi applausi.
Nessuna vanità da parte mia, né ci dovrebbe essere; ma il consenso unanime di tutti gli ordini nel ringraziamento e nelle congratulazioni mi commosse veramente, perché grande e bella cosa è la popolarità conseguita con la salvezza del popolo.
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