Come scegliere tra Cesare e Pompeo (VERSIONE latino Cicerone)

Come scegliere tra Cesare e Pompeo
Autore: Cicerone
Littera, litterae

De summa re publica saepe tibi scripsi me ad annum pacem non videre; et quo propius ea contentio accedit, eo clarius id periculum apparet.

Propositum hoc est, de quo qui rerum potiuntur sunt dimicaturi: quod Cn. Pompeius constituit non pati Caesarem consulem aliter fieri nisi exercitum et provincias tradiderit, Caesari autem persuasum est se salvum esse non posse si ab exercitu recesserit: Fert illam tamen condicionem, ut ambo exercitus tradant. Sic illi amores et invidiosa coniunctio non ad occultam recidit obtrectationem, sed ad bellum se erumpit; neque, mearum rerum quid consilii capiam reperio: quod non dubito quin te quoque haec deliberatio sit perturbatura. Illud te non arbitror fugere, quin homines in dissensione domestica debeant, quamdiu civiliter sine armis certetur, honestiorem sequi partem; ubi ad bellum et castra ventum sit, firmiorem, et id melius statuere, quod tutius sit. In hac discordia video Cn. Pompeium senatum quique res iudicant secum habiturum: ad Caesarem omnes qui cum timore aut mala spe vivant accessuros.

Omnino satis spatii sit ad considerandas utriusque copias et eligendam partem.

Sulle questioni politiche generali spesso ti scrissi che io non vedevo la pace entro un anno; e quanto più si avvicina quel momento decisivo, tanto più quel pericolo appare chiaramente. Questo è il punto, sul quale coloro che hanno il potere stanno per scontrarsi: il fatto che Gneo Pompeo ha deciso di non permettere che Cesare diventi console a meno che non consegni l’esercito e le province, invece Cesare è convinto che non può essere salvo se si allontana dall’esercito. Tuttavia propone quella condizione, che entrambi consegnino gli eserciti. Così quegli stretti legami e quell’odiato accordo non sfociano in un occulto astio, ma esplodono in una guerra; e non riesco a trovare quale decisione prendere per la mia situazione:

poiché non dubito che questa decisione toccherà anche te. Non credo che questo ti sfugga, che gli uomini, in caso di contrasto interno, devono, finché si combatte tra cittadini senza le armi, seguire la parte più giusta; quando si giunge alla guerra e agli eserciti, la più forte, e considerare la cosa migliore quella che sia più sicura. In questa situazione di dissidio vedo che Gneo Pompeo avrà con sé il senato e coloro che giudicano le cose: a Cesare si avvicineranno tutti coloro che vivono con timore o con disperazione circa il futuro. Ci sia solamente tempo sufficiente per considerare le forze di ciascuno dei due e per scegliere la parte.

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