E' proprio dell'oratore elaborare i contenuti

Per litteras
Si quis erit qui hoc dicat, esse quasdam oratorum proprias sententias atque causas ...

Se ci sarà qualcuno che dirà questo, cioè che certe idee e contenuti sono propri degli oratori e una disciplina determinata nei limiti di certe cose del foro confesserò certamente di rivolgere questa nostra arte oratoria soprattutto a queste, ma tuttavia in queste stesse cose ce ne sono moltissime che gli stessi maestri, che sono detti retorici, non insegnano né possiedono. Chi infatti non sa che si manifesta una grandissima forza dell'oratore nell'incitare le menti degli uomini o all'ira o all'odio o allo sdegno oppure ad allontanare da questi stessi sentimenti verso la mitezza e la compassione?

E chi se non colui che l'indole degli uomini e ogni impulso proprio degli uomini e le cause dalle quali le menti sono spinte o sono dissuase, ha esaminato a fondo non potrà portare a termine con il parlare ciò che vorrà. E tutta questa possibilità sembra propria dei filosofi; né l'oratore su mia autorizzazione mai contrasterà, ma, avendo concesso loro la conoscenza delle cose, poiché quelli solo in essa hanno voluto applicarsi, a sé attribuirà la stesura dell'orazione, che senza quella conoscenza è nulla;

infatti questo è proprio dell'oratore, cosa che spesso già dissi, cioè uno stile elevato ed elegante, appropriato alle opinioni e ai pensieri degli uomini.

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