ESSERE SE STESSI - Cicerone versione latino da AGITE n 171 p 190

ESSERE SE STESSI
Versione di latino di CICERONE
LIBRO AGITE numero 171 pagina 190

Inizio: Admodum autem tenenda sunt sua cuique non vitiosa, sed tamen propria... Fine: Graeca verba inculcantes iure optimo rideamur sicc in actiones omnemque vitam nullam discrepantiam conferre debemus

Ciascuno deve difendere del tutto le proprie cose, non quelle sbagliate, ma quelle giuste, affinché sia trattenuto più facilmente il decoro che cerchiamo.

Infatti bisogna fare così, cioè non aspirare a nulla contro l'intera natura, rispetta tuttavia questa, seguiamo la nostra propria, in modo che, sebbene ce ne siano di più importanti e migliori, tuttavia noi giudichiamo le nostre passioni in base alla regola della nostra natura; e infatti non giova opporsi alla natura né seguirne qualcuna che non se capace di uguagliare.

Da ciò emerge di più quale sia il decoro, appunto perché nulla si addice a dispetto dispetto di Minerva, come dice il proverbio, esso è opponendosi e contrastando la natura. In generale se c'è qualcosa di decoroso, niente giova più della coerenza della vita intera, poi delle singole azioni, che tu non possa osservare se, imitando la natura degli altri, dimentichi la tua.

Come infatti dobbiamo usare questa lingua, che ci è nota, per non essere giustamente derisi come quelli che vi inseriscono parole greche, così non dobbiamo portare nessuna discrepanza nelle azioni e in tutta la vita

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