Gli animali utili all'uomo - Cicerone versione latino gradus facere

Gli animali utili all'uomo
versione latino Cicerone libro gradus facere

Quid de bubus loquar; quorum ipsa terga declarant non esse se ad onus accipiendum figurata, cervices autem natae ad iugum, tum vires umerorum et latitudines ad aratra Êextrahenda....

E che dire dei buoi? La stessa conformazione del dorso risulta inadatta a sostenere dei pesi, ma il collo appare nato proprio per reggere il giogo e gli omeri ampi e vigorosi per trascinate l'aratro.

Furono i buoi a domare la terra scindendone le zolle e per questo loro merito gli uomini dell'età dell'oro, a quanto ci riferiscono i poeti, non fecero mai loro alcuna violenza: « Quindi sorse d'un tratto una stirpe di ferro contesta e prima osò costruire la spada ministra di morte e dei giovenchi, domati ed avvinti, a cibarsi d'intraprese » Il servizio prestato dai buoi era valutato a tal punto che il cibarsi delle loro carni era ritenuto un delitto. Sarebbe troppo lungo passare in rassegna le benemerenze degli asini e dei muli certamente creati per servire all'uomo. Quanto al maiale non serve ad altro che a fornir carne da mangiare, tanto che Crisippo afferma che gli fu data persino un'anima invece del sale per impedirne la putrefazione.

Proprio per queste sue straordinarie doti alimentari la natura ha fatto di questo animale il più prolifico di tutti. Che dire poi dei delicato sapore di tante varietà di pesci? Che dire degli uccelli, un cibo cosi raffinato da far sospettare che la nostra Provvidenza stoica sia stata alla scuola di Epicuro? E si noti che gli uccelli si riescono a catturare solo grazie all'intelligenza e all'astuzia dell'uomo anche se alcuni di essi - quelli che i nostri aruspici chiamano alites e oscines - hanno per noi la sola funzione di predire il futuro.

Noi Andiamo anche a caccia di belve feroci e selvagge sia per ricavarne cibo sia a scopo di allenamento in vista dei cimenti della guerra, sia per ricavarne un aiuto una volta che siano state sottomesse ed ammaestrate, come avviene per gli elefanti, nonché per ricevere dai loro corpi dei farmaci contro le malattie e le ferite non dissimili da quelli che estraiamo da erbe e radiici

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