Il trascendente secondo alcuni filosofi - Littera Litterae - Versione di Cicerone

Il trascendente secondo alcuni filosofi
Versione latino Cicerone tradotta dal libro
LITTERA LITTERAE

Empedocles autem multa alia peccans in deorum opinione turpissume labitur....

Empedocle, sostenitore di molte altre errate teorie, l'errore piú grosso lo commette proprio a proposito degli dèi. Basti dire che assegna natura divina alle quattro sostanze di cui risulta composto l'intero universo.

Eppure tutti sanno che trattasi di sostanze soggette alle alterne vicende della nascita e della morte e per di più prive di ogni facoltà sensitiva. Protagora poiché afferma di non avere alcuna chiara nozione degli dèi, di non sapere cioè né se esistono né se non esistono né quale ne sia la natura, sembra non avere il minimo sentore della loro autentica realtà.

Che dire poi di Democrito che annovera fra gli dèi sia le immagini e le loro traiettorie, sia quella sostanza che produce e invia le immagini stesse, sia la nostra intelligenza scientifica? Non cade anch'egli in un gravissimo errore? Negando nel modo più assoluto che possa esistere qualcosa di eterno, data l'impossibilità di ogni essere di conservarsi nel Proprio stato, egli esclude a tal punto l'esistenza della divinità da non lasciarne sussistere la minima nozione.

Quanto poi all'aria, di cui Diogene di Apollonia tratta come di una divinità, non si comprende come possa provare delle sensazioni o assumere l'aspetto di un dio.

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