In dicendo irasci dolere flere - Cicerone versione latino
In dicendo irasci, dolere, flere
versione latino Cicerone
Saepe enim audivi poetam bonum neminem - id quod a Democrito et Platone in scriptis relictum esse dicunt - sine inflammatione animorum...
Ho spesso sentito dire che nessuno può diventare buon poeta - e dicono che ciò sia stato scritto da Democrito e da Platone- senza il fuoco della passione e un'ispirazione al limite Imperò non vogliato di me pensare che nella causa di M Aquilio nella quale io non veniva a narrar le avventure degli antichi eroi né i favolosi loro travagli rappresentar col mio dire né a sostenere un personaggio da scena ma a parlar in mia propria persona io potessi far quel e ho faTTo per assicurare a quel cilladino lo star nella patria senza sperimentare una viva passionE di dolore Imperocchè al vedermi davanti un uomo io mi ricordava essere stato console un generale d esereiti a cui avea il senato conceduto l'onorE di salire al Campidoglio in forma poco dissimile dal trionfo al vederlo dico abbattuto costernato afflitto in rìschio di perdere ogni cosa non prima incominciai a parlare per movere gli altri a compassione che io ero tutto intenerito Mi accorsi allora veramente della straordinaria commozione dei giudici quando quell afflitto vecchio e di graniglia vestito levai da terra e quelle altre cose feci da te o Crasso lodate di stracciargli la camicia sul petto e mostrarne le cicatrici il che non fu effetto di arte della quale non saprei che mi dire ma si di una gagliarda commozione di animo addolorato
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