Incertezze di Cicerone - Latina Lectio versione latino Cicerone

Incertezze di Cicerone
versione latino Cicerone libro Latina lectio

Cicero Attico salutem dicit. Diligenter ad me Quintus frater et Piso quae essent acta scripserunt; tamen vellem te, ut consuesti, ad me quid in urbe agatur et quid intellegas perscribere....

Cicerone saluta Attico. Diligentemente Pisone e mio fratello Quinto mi hanno scritto ciò che era avvenuto; tuttavia vorrei che tu, secondo il tuo solito, mi scrivessi esattamente che cosa succede in città e cosa ne pensi.

Plancio mi trattiene ancora con la sua gentilezza a Brindisi, avendo io tentato alcune volte di andare in Epiro. A quell'uomo è stata infusa la speranza che noi possiamo partire assieme.

Ma ormai è certo cosa si debba fare, quando si dirà che gli avversari stanno sopraggiungendo. Quando faremo ciò, ti invieremo subito una lettera affinché tu sappia dove siamo. Lentulo ci annuncia nelle sue lettere che c'è qualche speranza nel proposito di Pompeo; spesso infatti tu mi hai scritto che tutte le cose sono in suo potere.

Di Metello mi scrisse mio fratello quanto egli stesso sperasse che fosse compiuto per mezzo tuo. Io sono afflitto dal lutto e dal desiderio di tutti i miei cari, che mi furono sempre più cari della vita. Stammi bene

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