La felicità del saggio - Cicerone versione latino tradotta

La felicità del saggio versione latino Cicerone

Nescis, insane, quantas vires virtus habeat. Nomen solum virtutis usurpas; quid ipsa valeat ignoras....

Insano di mente, tu non sai, pazzo, quante forze abbia la virtù. Tu usi solo il nome di virtù; ignori cosa essa stessa valga.

Tutti coloro che dipendono esclusivamente da loro stessi ed hanno posto tutto in sé possono essere felicissimi. E invece per chi (crede che) ogni speranza dipende dalla fortuna nulla che possa durare più di un giorno può essere certo.

La morte stessa è terribile per coloro il cui tutto si estingue assieme alla vita, non per quelli la cui fama e gloria sono imperiture; l'esilio è terribile per chi, per così dire, è ristretto il luogo di dimora, non per chi ritiene che il mondo sia un'unica e per chi si considera concittadino di tutti gli uomini.

Tutte le disgrazie e le fatiche ti opprimono, mentre ti ritieni felice e florido. Le tue passioni ti consumano; ti tormenti giorno e notte, per cui non è abbastanza ciò che hai e allo stesso tempo temi che ciò che possiedi non sia duratura

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