La leggenda sull'origine dell'aruspicina è priva di senso - Versione Cicerone Primus liber

La leggenda sull'origine dell'aruspicina è priva di senso
Cicerone Versione libro PRIMUS LIBER Vol. B pag. 345

Ortum videamus haruspicinae; sic facillime quid habeat auctoritaris iudicabimus....

Esaminiamo l'origine dell'aurispicina; così giudicheremo con estrema facilità quanto (ciò che) di autorevole essa abbia.

Si dice che nella campagna di Tarquinia, mentre veniva arata la terra ed essendo stato scavato un solco particolarmente profondo, Tagete fosse apparso improvvisamente e si fosse rivolto a colui che arava. Si dice che tale Tagete, com'è (scritto) nei libri degli etruschi, apparve con sembianze giovanili ma fosse di saggezza senile. Essendo il bifolco rimasto stupito dall'apparizione di quello ed avendo o emesso un grande grido di stupore, vi fu affluenza (di persone) e tutta l'etruria in breve tempo confluì in quel luogo; allora, quegli parlò a lungo ai molti ascoltatori.

Queste cose da loro sono tramadate (riceviamo), ciò conservano per iscritto, questa origine hanno le statuizioni (divine). C'è forse qualcuno di così dissennato da credere (che crede) che un dio o un uomo sia stato tratto fuori dalla terra con un aratro? Se dio, perché si era posto sotterra contro natura, per vedere la luce dopo essere stato scoperto da un aratro?

Per quale motivo? Lo stesso dio non poteva trasmettere gli insegnamenti agli uomini da un luogo più elevato? Se invece quel Tagete fu un uomo, in che modo potè vivere schiacciato dalla terra? inoltre dove potè egli stesso apprendere gli insegnamenti che impartiva ?

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