Le cinque modelle del pittore Zeusi - Cicerone versione latino

Le cinque modelle del pittore Zeusi
versione latino Cicerone
da vari libri e dal libro le ragioni del latino
Da vari libri

Crotoniatae quondam, cum florerent, omnibus copiis et in Italia cum primis beati numerarentur, templum Iunionis, quod religiosissime colebant, egregiis picturis locupletare voluerunt....

DAL LIBRO LE RAGIONI DEL LATINO
Crotoniatae quondam, cum florerent, omnibus copiis et in Italia cum primis beati numerarentur ...
Da vari libri

Gli abitanti di Crotone, quando (un tempo) abbondavano di ogni bene e in Italia primeggiavano [lett. numerarentur cum primis, venivano annoverati/considerati tra i primi], (ovvero, quando insomma erano a buon ragione)

felici -, decisero [lett. vollero] di abbellire con raffinate iconografie un tempio di Giunone, che veneravano con grande devozione. Pertanto, fecero venire, dietro lauto compenso, Zeusi di Eraclea, che - a quel tempo - veniva considerato, e di gran lunga, il pittore più bravo. Costui dipinse anche parecchi altri quadri, di cui una buona parte [nonnulla pars] è giunta fino a noi grazie alla sacralità che ha preservato il tempio [lett. del tempio; l'espressione, un pò ermetica, vuole semplicemente dire che essendo quello un luogo di culto fu risparmiato dalla barbarie storica].

Affinché il ritratto, (benché) sobrio [lett. muto], riproducesse in sé l’aspetto di una bellissima donna, disse di voler dipingere l'immagine di Elena; la qual cosa gli abitanti di Crotone accettarono [lett. ascoltarono] con piacere, poiché spesso avevano sentito dire ch'egli, nel dipingere un corpo femminile, era un maestro insuperabile [lett. superava moltissimo gli altri (pittori)]. Pensarono infatti che, se si fosse applicato con dovizia [magno opere elaborasset] in un genere a lui molto consono [posset plurimum], avrebbe lasciato loro, nel tempio, un’opera egregia. E, in quewll'occasione, non si sbagliarono [lett. né allora quella opinione li ingannò].

Zeusi infatti chiese, lì per lì, loro quali fanciulle avessero (di particolarmente) belle. Quelli allora, senza indugiare [statim], lo condussero [lett. condussero l’uomo] nella palestra e gli mostrarono molti ragazzi dotati di grande nobiltà d'aspetto. In effetti, un tempo, gli abitanti di Crotone eccellevano [lett. eccelsero] anche come prestanza e bellezza fisica e riportarono in patria [domum], insieme all'onore, smaglianti vittorie (conseguite) in gare ginniche.

DAL LIBRO LE RAGIONI DEL LATINO
Crotoniatae quondam, cum florerent, omnibus copiis et in Italia cum primis beati numerarentur, ...

Degli abitanti di Crotone, visto che abbondavano di ogni bene e venivano annoverati tra la gente più felice in Italia, vollero arricchire con splendide pitture un tempio di Giunone che veneravano con grandissima devozione.

Pertanto fecero venire dietro lauto compenso Zeusi, che allora si riteneva superasse di gran lunga gli altri pittori. Egli dipinse parecchi altri quadri, di cui una buona parte è rimasta fino ai giorni nostri a causa della santità del tempio, e disse che voleva dipingere il ritratto di Elena:

gli abitanti di Crotone ascoltarono ciò di buon grado, poiché spesso avevano sentito dire che, nel dipingere un corpo femminile, superava moltissimo gli altri; pensarono infatti che, se si fosse dedicato in particolar modo a quel genere in cui era più bravo, avrebbe lasciato loro in quel tempio un'opera egregia. Né quella opinione li ingannò. Zeusi infatti chiese subito loro quali "fanciulle avessero particolarmente belle. Allora i Crotonesi, dopo essersi pubblicamente insultati, condussero le fanciulle in unico luogo, e diedero al pittate la possibilità di scegliere quella che volesse.

Lui tuttavia ne scelse cinque. Infatti non credette che quelle cose che chiedeva alla bellezza le potesse ritrovare in un unico corpo, poiché la natura niente ha fatto del tutto perfetto in ogni parte.

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