Le origini di Tarquinio Prisco - Versione latino Cicerone

Le origini di tarquinio Prisco
versione latino Cicerone e traduzione

Fuisse enim quendam ferunt Demaratum Corinthium et honore et auctoritate et fortunis facile civitatis suae principem; qui cum Corinthiorum...

Tramandano che vi fu un certo Demarato di Corinzio e che fu facilmente il più ragguardevole della sua città per onore autorità e fortune; questi non avendo potuto sopportare Cipselo il tiranno di Corinto, si dice che fuggì con una grande ricchezza e si rifugiò a Tarquinia, nella più fiorente città dell'Etruria.

E udendo che la dominazione di Cipselo si era rafforzata, l'uomo libero e forte evitò la patria e fu chiamato cittadino dagli abitanti di Tarquinia e stabilì il domicilio e la sede in questa città.

Dopo che suo figlio, istruito con tutte le arti alla disciplina greca, fu giunto a Roma, a causa dell'umanità e della cultura, diventò amico del re Anco Marzio fino a essere considerato da lui come partecipe a ogni consiglio e quasi alleato del regno. C'era in lui inoltre grande affabilità e somma generosità verso ogni cittadino; e così, morto Marzio, fu fatto re con il nome Lucio Tarquinio a pieni voti del popolo; infatti il suo nome fu alterato così dal nome Greco per sembrare che avesse imitato la consuetudine di quel popolo in ogni genere.

Egli introdusse in quella città molte cose secondo i costumi e le istituzioni dei Greci, e abbiamo appreso che avesse creato lui stesso per primo i giochi massimi, che sono chiamati romani.

Altra versione con testo latino simile ma diversa

Il corinzio Demarato arriva a Roma e diventa re

Fuisse enim quendam ferunt Demaratum Corinthium et honore et auctoritate et fortunis facile civitatis suae principem; qui cum Corinthiorum...

Tramandano che vi fu un certo Demarato di Corinzio e che fu facilmente il più ragguardevole della sua città per onore autorità e fortune; questi non avendo potuto sopportare Cipselo il tiranno di Corinto, si dice che fuggì con una grande ricchezza e si rifugiò a Tarquinia, nella più fiorente città dell'Etruria.

E udendo che la dominazione di Cipselo si era rafforzata, l'uomo libero e forte evitò la patria e fu chiamato cittadino dagli abitanti di Tarquinia e stabilì il domicilio e la sede in questa città. Essendo visto (sembrando) celebre per la dottrina e l'umanità, fu ricevuto facilmente in città.

Da lì giunse a Roma e divenne tanto familiare al Re Anco che fu considerato partecipe di tutte le decisioni e quasi socio del regno. Pertanto morto Marzio, si tramanda che il popolo lo elesse re mediante tutte quante le votazioni. Allora gli sembrò opportuno mutare il proprio nome e volle essere chiamato Tarquinio per sembrare di imitare la consuetudine in tutto il genere del popolo romano. Si narra che egli assoggettò gli Equi, una grande e feroce popolazione, che aveva portato guerra al popolo romano.

Ed egli stesso avendo respinto i Sabini dalle mura della città, disperse la cavalleria e li sbaragliò in guerra. E sappiamo che questo stesso organizzò per la prima volta i Giochi Massimi, che furono detti Romani e promise in voto durante la Guerra Sabina nello stesso scontro un tempio da farsi nel Campidoglio a Giove Ottimo Massimo.
(By Maria D. )

Versione tratta da Cicerone

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