Le preoccupazioni di Cicerone

De re publica nihil habeo ad te scribere nisi summum odium omnium hominum in eos qui tenent omnia. ..... in amicitiam et hominem gravem et prudentem et dignum tua commendatione cognovi.

Sulle cose della repubblica non ho nulla da scriverti, se non il sommo odio di tutti gli uomini nei confronti di quelli che detengono il potere assoluto.

Tuttavia non c'è speranza alcuna di cambiamento. Ma, cosa di cui di accorgerai facilmente, lo stesso Pompeo è tediato e si pente amaramente.

Non prevedo chiaramente quale riterrò essere l'esito futuro; ma queste cose sembrano certamente esplodere in qualche modo. Ti ho rimandato i libri di Alessandro, uomo non accurato e non grande poeta, ma comunque non inutile.

Ho accolto volentieri in  amicizia Numerio Nemestio, e ho riscontrato che è un uomo serio e prudente e degno della tua raccomandazione.

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