Le ruberie dei governatori - Versione latino di Cicerone

Le ruberie dei governatori
versione latino tradotta libro Templum latinitatis

Quo me tandem animo fore putatis si quid in hoc ipso iudicio intellexero simili aliqua ratione esse violatum at commissum?...

Quale credete che sarà il mio stato d’animo se capirò che qualche trasgressione o colpa è stata commessa con qualche sistema analogo proprio in questo processo? Tanto più che posso provare con molti testimoni che Gaio Verre in Sicilia fece spesso le seguenti dichiarazioni alla presenza di molte persone: “Aveva un uomo potente e confidando lui saccheggiava la provincia: non cercava denaro soltanto per sé, ma per quel triennio di governo della Sicilia aveva un programma tale per cui, diceva, gli andava benissimo se riusciva a trasferire nel proprio patrimonio il profitto del primo anno, a consegnare ai suoi avvocati difensori quello del secondo e a riservare per giudici tutto il terzo anno, che era stato abbondante e redditizio.

” Questo mi ha fatto venire in mente l’osservazione che feci recentemente dinanzi a Manio Glabrione in occasione della selezione dei giudici, e capii che il popolo romano ne rimase molto impressionato: secondo me, dicevo, era prevedibile che le nazioni straniere inviassero ambasciatori al popolo romano per chiedere l’abrogazione della legge sulle concussioni e il relativo processo.

Se infatti non ci fosse più il processo, pensano che ogni governatore si contenterebbe di portar via quanto ritiene sufficiente per sé e i suoi figli; ora invece, dato che si tengono processi di tal genere,

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