Le tre forme di governo - Versione latino Cicerone
Le tre forme di governo versione latino Cicerone
Deinde aut uni tribuendum est, aut delectis quibusdam, aut suscipiendum est multitudini atque omnibus....
Il governo dev'essere quindi affidato o ad uno solo o ad una scelta di cittadini o a tutta la moltitudine: per cui, quando tutto il potere si riassume in un uomo solo, quell'unico governante noi chiamiamo "re" e chiamiamo "regno" il suo Stato.
Quando, invece, ci sia una scelta di governanti, allora si dice che quello é retto da un'aristocrazia. Ed é, infine, uno Stato democratico - come si suol dire - quello in cui tutto il potere é nelle mani del popolo. E ognuna di questi tre generi di costituzione, purché sappia mantenere il vincolo che primo riunì gli uomini in una società politica, per quanto imperfetto esso genere sia e mai del tutto buono a mio parere, può esser tuttavia tollerabile; e, a seconda dei tempi, una di queste costituzioni può anche essere preferibile ad un'altra. Si tratti d'un re giusto e saggio 0 d'una oligarchia o dello stesso popolo (benché di quest'ultimo ci sia da fidarsi meno che d'ogni altro), purché non ci sieno né ingiustizie né passioni, lo Stato può sempre continuare a reggersi.
Ma nei regni, tutti, all'infuori del re, son troppo tenuti al buio del comune diritto e degli affari di Stato; e nel governo aristocratico, il popolo non ha, si può dire, alcuna libertà perché non partecipa ai consigli e non ha alcun potere; e quando, infine, é i1 popolo che tratta tutti gli affari, anche se sia giusto e moderato, la stessa eguaglianza diventa un'ingiustizia, perché non può avere alcun riguardo per i grandi meriti. Dunque, se Ciro, il famoso Persiano, fu il più giusto e il più saggio dei re, non trovo per questo che il suo popolo avesse gran che da rallegrarsi d'un' simile reggimento, perché lo Stato, come abbiam detto, é un interesse comune e là invece tutto dipendeva dal cenno d'un sol uomo.
É vero che i nostri clienti marsigliesi sono governati con la più alta giustizia da una scelta di cittadini potenti, ma un popolo in quelle condizioni ha sempre una cert'aria di schiavitù; e se, infine, gli Ateniesi in una certa epoca, soppresso 1'Aeropago, non governarono più se non attraverso plebisciti e decreti, non potendo far essi alcuna distinzione dei meriti dei cittadini; lo Stato perse tutto il suo decoro.
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