L'immortalità è il premio dell'uomo politico onesto - Cicerone versione latino Lingua viva

L'immortalità è il premio dell'uomo
politico onesto
Versione di latino di Cicerone
LIBRO LINGUA VIVA LEZIONI 2 N. 8 Pagina 351
Testo latino

Sed quo sis, Aemiliane, alacrior ad tutandam rem publicam, sic habeto: omnibus qui patriam conservaverint, adiuverint, auxerint, certum...

"Ma affinché tu sia, o Africano, più solerte nella difesa dello Stato, così abbi per certo: per tutti coloro che abbiano conservato, aiutato, accresciuto la patria, è certo che c'è un posto definito nel cielo, dove i beati possono godere una vita eterna; niente è infatti per quel sommo dio, che governa il mondo intero, di ciò che accade sulla terra, più gradito delle unioni e delle aggregazioni di uomini, fondate sul diritto, che vengono chiamate città;

quelli che le reggono e le preservano, partiti da lì, vi ritornano". A questo punto io, anche se ero spaventato non tanto per la paura della morte quanto per le insidie dai miei, tuttavia ho chiesto, se egli stesso e il padre Paolo fossero ancora in vita e anche gli altri, che noi crediamo morti. "Al contrario, questi sono in vita, essi che sono volati via dai vincoli del corpo come da una prigionia, mentre la vostra, che è chiamata vita, è la morte.

Non vedi che ti viene incontro tuo padre Paolo?" Appena lo vidi, davvero scoppiai a piangere dirottamente, mentre lui, abbracciandomi e baciandomi, mi impediva di piangere. Versione tratta da Cicerone

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