L'oratore deve provare gli stessi sentimenti che vuole destare nei giudici - Versione Cicerone
L'oratore deve provare gli stessi sentimenti che vuole destare nei giudici
Cicerone versione latino
Numquam fieri potest ut doleat is, qui audit, ut oderit, ut invideat, ut pertimescat aliquid, ut ad fletum misericordiamque deducatur, nisi...
Non è possibile che l'ascoltatore si dolga, che ribollisca d'odio e d'invidia, che sia dominato dalla paura, che pianga e senta pietà, se tutte le passioni, che l'oratore vorrà comunicare al giudice, non appariranno come impresse e segnate a fuovo sul suo volto.
Poiché, se fosse necessario assumere un aspetto patetico e si dovesse ricorrere in una causa di tale natura a finzioni e simulazioni, potrebbe esserci allora la necessità d'un'arte più raffinata. Ora, caro Crasso, io non so che cosa si verifichi in te e negli altri. Per ciò che mi riguarda, non c'è motivo perché dica il falso alla presenza di uomini tanto saggi e per di più miei amici: non ho voluto, per Ercole, suscitare dolore o pietà o invidia, o odio, senza che mi sentissi fin nelle intime fibre commosso, nell'atto stesso di determinare tali stati d'animo nei giudici.
non è cosa facile condurli ad adirarsi contro chi tu vuoi, se tu stesso ti comporti senza convinzione, né condurli ad odiare chi tu vuoi, se prima non avranno visto te stesso ribollire d'ira, né alla pietà, se non avrai mostrato colle parole, coi pensieri, con la voce, col volto in pianto di essere tu stesso addolorato.
Come non c'è materia, per quanto facile ed accendersi, che non arda quando è a contatto col fuoco, così nessun cuore è disposto a lasciarsi impressionare dalla potenza dell'oratore e quindi a bruciare, se non si sarà avvicinato alla fiamma, ardendo e bruciando lui stesso
Le versioni del tuo libro senza doverle cercare?