L'universo per gli uomini - Versione latino di Cicerone

L'universo per gli uomini versione latino Cicerone
Versione da Corso di lingua latina (sintassi) pag. 259 n. 28

Principio ipse mundus deorum hominumque causa factus est, quaeque in eo sunt, ea parata ad fructum hominum er inventa sunt....

Il mondo è infatti una sorta di comune dimora degli dèi e degli uomini o, se si vuole, una città destinata ad accoglierli entrambi: lo dimostra il fatto che essi soli hanno l'uso della ragione e vivono in base al diritto ed alle leggi.

Come dunque Atene e Sparta sono da ritenersi costruite in funzione degli Ateniesi e degli Spartani e a buon diritto si afferma che quanto si trova in esse appartiene a quei popoli, allo stesso modo tutto ciò che il mondo reca in sé in tutta la sua estensione deve considerarsi come appartenente agli dèi ed agli uomini.

Consideriamo i movimenti del sole, della luna e delle altre stelle: essi servono indubbiamente a mantenere la compagine dell'universo, ma offrono anche all'uomo uno spettacolo la cui contemplazione non stanca mai e del quale nessun'altra visione è più bella e più adatta a stimolare l'attività razionale.

In base alla misurazione di quei movimenti siamo riusciti a determinare i limiti, le variazioni, ed i mutamenti delle stagioni, tutti fenomeni questi che, se sono noti solo all'uomo, non possono che essere stati predisposti appositamente per lui.

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