Mario e lo schiavo cimbro - LIBRO SISTEMA LATINO versione latino

Mario e lo schiavo Cimbro
versione latino da Velleio Patercolo
traduzione libro sistema latino

C. Marius, ad ultimas miserias abiectus, beneficio maiestatis ex ipso vitae discrimine emersit....

C. Mario, giunto all'estremo delle sue miserie, riuscì a salvarsi dal pericolo stesso di morire, grazie al suo prestigio.

Infatti un servo pubblico, di nazionalità Cimbra, mandato - chi lo avrebbe creduto? - ad ucciderlo quando rinserrato in una casa privata di Minturno, vecchio, inerme, cencioso, questi, pur armato di spada, desistette dall'aggressione, e, gettata la spada, fuggì accecato dallo splendore di quell'uomo, atterrito e tremante, Perché, per Ercole, ricordare il valore di questo Romano?

Perché menzionare l'acutezza del suo sguardo? Indubbiamente quella famosa strage subita dai Cimbri presso le Acque Sextie fece chiudere gli occhi di quel servo ed il ricordo dell'uccisione di quasi tutto il suo popolo ne fece venire meno il coraggio. Non direi che quel servo fosse dotato di un animo feroce. Cosa aggiungere? Anche gli dei immortali sembrò cosa indegna che Mario fosse ucciso da un uomo di quella gente che proprio lui aveva completamente distrutta.

Così i Minturnesi commossi, catturati dalla maestà del prestigioso condottiero Romano, lo salvarono quando già era stato attanagliato dalla funesta ineluttabilità del destino, e non ebbero timore delle pesantissime minacce di Siila.

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