Maxime conservanda sunt iura Belli - versione latino Cicerone

Maxime conservanda sunt iure belli
versione latino Cicerone

Atque in re publica maxime conservanda sunt iura belli. Nam cum sint duo genera decertandi, unum per disceptationem, alterum per vim,...

E nello Stato devono essere rispettate in massimo grado le leggi di guerra. Infatti, dato che ci sono due maniere di contendere, uno attraverso la discussione/trattativa, l'altro con l'uso della forza, e benché quella sia propria dell'uomo, questa delle bestie, si deve tuttavia ricorrere a quest'ultima se non ci si può servire della precedente. Per questo occorre in verità intraprendere guerre per quel motivo, che si possa vivere in pace senza danno, ma anche rispettare, fra i beni acquisiti con la vittoria, coloro che in guerra non sono stati crudeli e non hanno esagerato, come i nostri antenati accolsero anche nella cittadinanza i Tuscolani, gli Equi, i Volsci, i Sabini, gli Ernici, ma distrussero Cartagine e Numanzia dalle fondamenta.

In verità è mia opinione che si debba sempre ricercare la pace, purché non sia portatrice di pericoli. Che se avessi sempre tenuto presente ciò, avremmo ora uno Stato, magari non ottimo, ma almeno uno qualunque, che ora non c'è affatto.

versione tradotta dal libro Il tantucci laboratorio 2

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