Non bisogna temere la morte - da Versioni latine per il triennio Cicerone

Non bisogna temere la morte Versione latino Cicerone
libro versioni latine per il triennio

Hoc meditatum ab adulescentia debet esse mortem ut neglegamus, sine qua meditatione tranquillo animo esse nemo potest....

Si deve riflettere fin da giovani su questo: non dobbiamo preoccuparci della morte. Senza tale riflessione nessuno può vivere sereno.

Che si debba morire, infatti, è sicuro, non è sicuro se proprio oggi. Come potrà colui che teme la morte, che incombe a ogni istante, mantenere la propria fermezza di spirito?Non è il caso di spendere, credo, troppe parole sull'argomento: mi basta ricordare non dico Lucio Bruto, che fu ucciso nel liberare la patria, non i due Deci, che spronarono i cavalli a morte volontaria, non Marco Attilio, che andò al supplizio per non tradire la parola data al nemico, non i due Scipioni, che vollero sbarrare la strada ai Cartaginesi persino con il proprio corpo, non tuo nonno, Lucio Paolo, che nella vergogna di Canne pagò con la morte la temerarietà del collega, non Marco Marcello, la cui vita neppure il più crudele dei nemici osò privare dell'onore della sepoltura, ma le nostre legioni, come ho scritto nelle Origini, spesso partite con animo acceso e fiero per una meta da cui pensavano di non tornare mai più.

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