Cicerone - Pro Caecina 11 - 30 -31-32-33-34

Quid huic tu homini facias? nonne concedas interdum ut excusatione summae stultitiae summae improbitatis odium deprecetur?...

Traduzione (antica)

Che dovrai fare a quest'uomo? Non concederai alcuna volta che egli si possa liberare dall'odio di una grande malvagità con la scusa di somma sciocchezza?

Voi non avete forse recuperatori a questi testimoni creduto, allorchè cambiaste il giudizio? Ma non vi era contesa alcuna che essi non dicessero il veroOppure in una moltitudine di uomini radunati nelle armi nella paura della presente morte in un chiaro pericolo di uccisione, dubitasta che ciò fosse violenza? In quali cose dunque intendere si possa intervenire la violenza se ella non si intende in questa?Sembra per avventura a voi che sia bella e convenevole difesa il dire Non non ho io cominciato ma ho fatto resistenza. Perciò non ho sostenuto che tu entrassi nel podere ma ti ho opposto gli armati affinché dovessi intendere che se avessi posto il piede in esso, subito stavi per morire. Che diti tu? Colui che per mezzo delle armi è stata spaventato, posto in fuga o spinto, non sembra che poi fosse scacciato?Poi considereremo le parole: ora poniamo la cosa che essi non negano e ricerchiamo la ragione e il fatto. Questa è la cosa posta, che dall'avversario non si nega: Cecina essendo Cecina essendo andato là nel giorno e nel tempo ordinato ragionevolmente e e secondo il costume si faccia deduzionestimo avere azione di ottenere per vigor dell'interdetto la ragione e perseguitarti dall'ingiuria fattami.

Poniamo caso che io mi sbaglio e chio men possa per mezzo dell'interdetto conseguire quello chi io desidero. Voglio che in tal cosa tu mi sia maestro. Domando se in ciò ci sia alcuna azione o no? Non è convenevole che si faccia setta di uomini per controversia di possesso ne ne sta bene di armare una moltitudine per il motivo di conservare la sua ragione. Ne cosa alcuna è più nemica della ragione di quello che è la forza, ne più contraria alla giustizia che il raccogliere uomini armati, Il che essendo così è òa cosa di tale qualità che ricerca principalmnte il castigo dei magistrati domando di nuovo se vi è azione o no? Tu dirai che non ce n'è alcuna. Desidero sentire se colui, il quale radunò, armò e mise ad ordine nellanella pace e tranquillità un gran numero di uomini e coloro i quali erano andati all'ordinato luogo per fare esperienza della loro ragione con le armi con con tanti uomini con il terrore e pericolo della morte rispinse, mise in fuga e scacciò, dica questo: "ho fatto tutto questo che tu dici, che fu tumultuoso, temerario e pericoloso.

Cosa è dunque? Io l'ho fatto impudentemente, perciò tu non hai che contender con me né per legge civile ne pretoria. E' egli così recuperato? udirete voi queste cose? e sosterrete che inanze prudenza che stabilirono leggi i a voi si dicano più volte?essendo stati i nostri maggiori uomini di così tanta diligenza che stabilirono leggi non soltanto intorno a cose di grande importanza ma anche leggerisse avranno questa sola imortantissima lasciata da parte che se qualcuno si sforzassead uscir di casa mia con le armi, avezzi azione e se mi vietasse di potervi entrare, io non l'avessi? Non disputo ancora della causa di Cecina, non ragione ancora della ragione del possesso nostro: solamente io mi lamento, Caio Pisone della tua difesa!

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