Sacrilega ruberia di Verre

Fuit apud Segestanos ex aere Dianae simulacrum, cum summa atque antiquissima praeditum religione tum singulari opere artificioque perfectum....

A Segeste ci fu una statua bronzea di Diana, non solo oggetto di somma e radicatissima venerazione, ma anche pregiatissima per la sua splendida e raffinata manifattura.

Una volta portata a Cartagine, (la statua) aveva mutato soltanto luogo e uomini, ma in realtà conservava l'antica venerazione; in effetti, data la sua straordinaria bellezza, anche ai nemici sembrava degna di profondissima adorazione.

In tale occasione, con la massima cura viene restituita ai Segestani proprio questa Diana cui ho accennato; viene riportata a Segesta. Era una statua enorme, con un mantello; ciononostante, era insita – in quella maestosità – l’età e l’aspetto di una vergine.

Le frecce pendevano dalla spalla, teneva un arco con la sinistra, mentre con la destra portava innanzi (a sé) una fiaccola ardente. Quando questo predone e nemico di ogni cosa sacra e dei culti la vide ordinò di rimuoverla e di darla la lui.

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-03-31 09:30:36 - flow version _RPTC_G1.3