Soccorrere i bisognosi col denaro può portare alla rovina

De beneficentia ac de liberalitate dicendum est, cuius est ratio duplex ....... Quam ob rem nec ita claudenda res est familiaris, ut eam benignitas aperire non possit, nec ita reseranda, ut pateat omnibus

Bisogna dire della beneficenza e della liberalità, delle quali esiste una doppia forma. Infatti si benefica o con buone azioni o elargendo denaro.

Quest'ultima cosa è più facile specialmente per un dovere, ma l'altra più onorevole e decorosa è degna di un uomo virtuosa e dignitoso. Sebbene in ambo le forme sia presente una volontà liberale di dare un beneficio, tuttavia l'una nasce da uno scrigno, l'altra dalla virtù  e l'elargizione che si fa a spese del patrimonio familiare esaurisce la fonte stessa della beneficenza. Ma quelli che saranno benefici e liberali tramite le opere, cioè con la bontà e il darsi da fare, in primo luogo avranno gente disposta ad aiutarli tanto più numerosa quanto più saranno state le persone a cui hanno fatto del bene, poi per l'abitudine alla beneficenza ssaranno più preparati per così dire, esercitati ad essere benemeriti di molti. Ma molti, invece, dilapidarono patrimoni elargendo senza misura. Poi alle elargizioni fanno seguito le rapine. Infatti, una volta che, a furia di dare, abbiano cominciato a conoscere la povertà, si vedono costretti ad allungare le mani sui beni altrui.

Quindi, volendo essere benefici allo scopo di procurarsi benevolenza, non tanto ne consegue l'ossequio di coloro, a cui elargirono, quanto l'ostilità di quelli a cui tolsero. Perciò non bisogna serrare i cordoni della borsa al punto che la voglia di beneficare non possa più aprirla, nè allentarli da aprirla a tutti