Un esempio di argomentazione filosofica

Un esempio di argomentazione filosofica
Operativamente versione latino Cicerone

Magna iam eloquentia est utendum atque ita velut superiore e loco contionandum, ut homines mortem vel optare incipiant vel certe timere desistant....

Bisogna usare una grande eloquenza e per esempio si deve arringare dalla tribuna oratoria in modo che gli uomini o comincino a cercare la morte o certamente rinuncino a temerla.

Infatti se quell'estremo giorno della vita arreca non l'annullamento ma un cambiamento di luogo, cosa c'è di più desiderabile? se invece annienta e cancella completamente, cosa c'è di meglio che assopirsi nel bel mezzo delle attività della vita e così, chiudendo gli occhi, addormentarsi in un sonno senza risveglio? E se ciò accade, sarebbe migliore il discorso di Ennio che quello di Solone. Costui infatti a noi: '' Nessuno mi onori con le lacrime, '' disse, '' né faccia funerali con lamenti ''. Mentre quell'altro sapiente: '' La mia morte non sia priva di lacrime: lasciamo il lutto agli amici, affinché celebrino i funerali con lamenti''. Quanto a noi, se in qualche circostanza crediamo di vedere un segno che ci manda la divinità per farci andar via da questa vita, obbediamo lieti e riconoscenti, e pensiamo che questo significa per noi la liberazione dal nostro carcere e lo scioglimento dalle catene che ci tenevano legati, significa la possibilita o di tornare alla dimora eterna e veramente nostra, o di trovarci liberi dalla sensibilità e da ogni pena. Se invece non avremo nessun segno, disponiamo il nostro spirito in modo da poter ritenere felice per noi questo giorno per gli altri così orribile, senza considerare male ciò che gli dei immortali o la madre di tutti, la natura, hanno stabilito. Non è stato a caso, e senza un fine ben determinato, che noi siamo stati generati e messi al mondo: c'è stata indubbiamente una forza che ha il compito di pensare al genere umano, una forza che non avrebbe prodotto e nutrito una creatura per farle patire fino all'ultimo ogni sorta di pene, e poi precipitarla nel male eterno della morte.

Considera piuttosto, la morte, come un porto, un rifugio predisposto per noi. "Oh, potessimo entrarci a vele spiegate! Ma se anche il vento contrario ci respinge, è sempre li che dobbiamo inevitabilmente arrivare, tutt'al più con un pò di ritardo. e quello che è un destino ievitabile per tutti come può essere motivo di infelicità per uno solo? Eccoti l'epilogo, a meno tu non ritenga che io abbia trascurato o omesso qualche cosa

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-10-03 18:42:30 - flow version _RPTC_G1.3