Una coppia di emeriti furfanti - versione latino cicerone COMPRENDERE E TRAD.
Una coppia di emeriti furfanti
Autore: Cicerone
Versione dal nuovo comprendere e tradurre a pagina 204
Eorum omnium qui decumani vocabantur princeps erat Q. ille Apronius, quem videtis; de cuius improbitate singulari gravissimarum legationum querimonias audivistis....
TRADUZIONE
Capo di tutti quelli che venivano chiamati decumani era il famoso Quinto Apronio, che vedete; riguardo alla disonestà del quale sentiste delle lamentele delle delegazioni.
Costui è Apronio, che in tutta la provincia Verre giudicò assai simile a lui per la sua malvagità, dissolutezza e audacia, poiché aveva radunato uomini molto malvagi da ogni luogo e (poichè) aveva allettato con sè molti simili a lui. E così in pochissimo tempo quelli furono uniti né da un interesse, né da rapporti d’affari, né da una raccomandazione, ma dall’infame inclinazione e somiglianza delle loro passioni.
Conosceste i costumi dissoluti e corrotti di Verre: immaginatevi, se riuscite, uno che sia in tutto pari a costui per inclinazione a voglie dissolute per ogni genere di infamia; costui sarà il famoso Apronio, come mostrano il nome e la persona, è una immensa voragine o gorgo di ogni genere di vizi e di vergogne. Verre ricorreva a questo come guida ogni volta che compiva violenze carnali, questo saccheggiava luoghi sacri, questo capeggiava dissoluti banchetti; e la somiglianza delle abitudini crea un legame e una concordia talmente strette che Apronio, che gli altri giudicavano incivile e rozzo, sembrava una persona affabile ed eloquente;
che, mentre tutti lo detestavano e non lo volevano vedere, quello (Verre) non poteva stare senza di lui; che mentre gli altri neppure ai banchetti partecipavano, quelli dove andava Apronio, utilizzavano perfino i suoi stessi bicchieri.
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