Una lettera mai recapitata - Cicerone versione latino lingua madre

Una lettera mai recapitata Versione di latino di Cicerone LIBRO Lingua madre

Cicero Atticum salutat. Tuam epistulam ad vesperum avide exspectabam, ut soleo....

TRADUZIONE

Cicerone saluta Attico. Ansiosamente verso sera attendevo una tua lettera verso sera, come sono solito.

Ecco che arrivano i servi da Roma. Li chiamo, chiedo (loro) se hanno la tua lettera. Rispondono di no. "Come può essere?" dico inquietato. Si spaventano per la mia collera e annuiscono: è così, hanno perso la lettera durante il viaggio.

Sono molto seccato. Ora, se nella tua lettera c'erano storie divertenti o facezie degne di essere raccontate scrivi in fretta. Io sto bene in salute e me la cavo benissimo. Qui nella villa mi dedico alla storia. Ma sappi i miei progetti: infatti ti voglio vedere. In primo luogo verrò a Formia, quindi ad Anzio.

Di là, penso, verrò a Tuscolo, quindi ad Arpino, infine a Roma. Ti vedrò o nella mia villa di Formia o ad Anzio o nella zona di Tuscolo. Fammi riavere la tua lettera e aggiungi notizie nuove. Stammi bene

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