Annibale ed Eumene (Versione latino Nepote)

Annibale ed Eumene
Autore: Cornelio Nepote

Dissidebat ab Hannibale Pergamenus rex Eumenes, Romanis amicissimus, bellumque inter eos gerebatur et mari et terra; sed utrobique Eumenes plus valebat propter Romanorum societatem.

Quo magis cupiebat eum Hannibal opprimi; quem si removisset, faciliora sibi cetera fore arbitrabatur. Ad hunc interficiundum talem iniit rationem. Classe paucis diebus erant decreturi. Superabatur navium multitudine; dolo erat pugnandum, cum par non esset armis. Imperavit quam plurimas venenatas serpentes vivas colligi easque in vasa fictilia conici. Harum cum effecisset magnam multitudinem, die ipso, quo facturus erat navale proelium, classiarios convocat hisque praecipit, omnes ut in unam Eumenis regis concurrant navem, a ceteris tantum satis habeant se defendere. Id illos facile serpentium multitudine consecuturos. Rex autem in qua nave veheretur, ut scirent, se facturum.

Quem si aut cepissent aut interfecissent, magno iis pollicetur praemio fore. Egli avrebbe provveduto a far sapere in quale nave si trovasse il re: e, se lo avessero catturato o ucciso, promette che ci sarebbe stato per loro un grosso premio. Il re Di Pergamo era in opposizione con Annibale, molto amico dei Romani e guerreggiava fra loro sia in mare sia sulla terra. Ma da entrambe le parti, Eumene era più forte, accanto all’alleanza dei Romani, perciò Annibale desiderava maggiormente che quello fosse vinto, che se lo avesse allontanato, credeva che tutte le altre cose sarebbero state più facili. Secondo questo, trovò questi mezzo per ucciderlo. Avevano intenzione di diminuire l’esercito in pochi giorni. Era superato con un gran numero di navi, doveva combattere con l’inganno, non essendo uguale con le armi. Ordinò che fossero raccolti serpenti vivi velenosi quanto più era possibile e che questi fossero gettati dentro vasi di terracotta.

Avendo raccolto un gran numero di questi, nello stesso giorno in cui ci sarebbe stata la battaglia navale, chiama i marinai e comanda a questi che tutti combattano in una nave di Eumene e che siano in grado di difendersi tanto a sufficienza dagli altri. Dice che quelli avrebbero raggiunto ciò facilmente con un gran numero di serpenti.

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