Discesa di Annibale in Italia (Versione latino Nepote)

Discesa di Annibale in Italia
versione latino Cornelio Nepote

Hac igitur, qua diximus, aetate cum patre in Hispaniam profectus est. Cuius post obitum, Hasdrubale imperatore suffecto, equitatui omni praefuit....

A quest'età dunque nella quale abbiamo detto, partì col padre per la Spagna, e dopo la morte di questo, nominato Asdrubale comandante al posto suo, fu popto a capo di tutta la cavalleria.

Morto anche questo l'esercitò conferì a lui il supremo comando. Tale nomina fu approvata publicamente a Cartagine. Così Annibale, diventato comandante a meno di venticinque anni, nel triennio seguente sottomise in guerra tutti i popoli della Spagna, espugnò con la forza Sagunto, città alleata, preparò tre grandissimi esercito.

Di questi (ne) mandò uno in Africa, lasciò il secondo col fratello Asdrubale in Spagna, condusse il terzo con sé in Italia. Attraversò il valico dei Pirenei, (e) qualunque territorio attraversasse, litigava con tutti gli abitanti: non lasciò andare nessuno se non (era stato) vinto. Dopo che venne alle Alpi, che dividono l'Italia dalla Gallia, che mai nessuno aveva attraversato con un esercito prima di lui tranne il Greco Ercole - per questo fatto è oggi chiamata catena delle (Alpi)

Graie - sterminò gli abitanti delle Alpi che cercavano di impedirgli il passaggio, rese praticabili i luoghi (lett: aprì i luoghi), fortificò i percorsi, fece in modo che lì potesse andare un elefante equipaggiato, là dove prima a mala pena un uomo disarmato poteva passare strisciando.

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