Focione e Demetrio Falereo (Versione latino Nepote)

Focione e Demetrio Falereo
Autore: Cornelio Nepote Lingua Latina

inizio: erant eo tempore athenis duae factiones quarum una populi causam agebat altera optimatium
fine: prodidisset ex consilii sententia in custodiam coniectus Athenas deductus est ut ibi de eo legibus fieret iudicium

Due partiti erano in quel tempo ad Atene: uno propugnava gli interessi del popolo, l'altro quelli dei nobili.

Focione e Demetrio Falereo appartenevano a questo secondo. Entrambi, però, si appoggiavano ai Macedoni; i democratici tenevano per Poliperconte, gli oligarchici per Cassandro. . Questi, però, nel frattempo venne cacciato dalla Macedonia da Poliperconte. Il partito popolare, reso più forte da questo fatto, espulse subito dalla città i capi del partito avversario, tra cui Focione e Demetrio Falereo, e mandò in proposito messi a Poliperconte, per chiedergli la convalida del proprio decreto.

. Vi andò anche Focione che, non appena arrivato, ricevette l'ordine di difendersi: formalmente davanti al re Filippo, in realtà davanti a Poliperconte, che allora sovrintendeva agli affari della monarchia.

. Accusato da Agnone di tradimento per aver consegnato il Pireo a Nicanore, per sentenza del consiglio reale fu messo in stato di arresto e mandato ad Atene perché gli fosse fatto il processo legale.

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