Il trionfale ritorno di Alcibiade (Versione latino Nepote)

Il trionfale ritorno di Alcibiade
Cornelio Nepote Versione latino e traduzione

Cum obviam victoribus, ex Asia redentibus, universa civitas in Piraeum descendisset, tanta fuit pmnium expectatio visendi Alcibiadem ut ad eius triremen vulgus confueret, quasi solus advenisset....

Essendo tutta la popolazione scesa incontro, verso il Pireo, ai vincitori di ritorno dall'Asia, divenne così grande l'attesa di tutti di vedere Alcibiade che la gente confluì alla sua trireme, come se lui fosse giunto da solo.

Infatti il popolo era convinto che le precedenti disfatte e le attuali vittorie si erano verificate per opera sua. Così, gli Ateniesi attribuivano a loro stessi la colpa della perdita della Sicilia e delle vittorie degli Spartani, dal momento che avevano allontanato dalla città un tale uomo. E sembrava che pensassero questo non senza ragione.

Infatti, dopo che (Alcibiade) aveva cominciato ad essere a comando dell'esercito, né per terra né per mare i nemici poterono essere pari agli Ateniesi. Così, appena costui scese dalla nave, i cittadini ignorarono Teramene e Trasibulo, benché essi fossero stati a capo delle medesime imprese e nonostante fossero giunti insieme al Pireo.

Tutti, infatti, rendevano grazie a lui soltanto e a lui soltanto venivano donate corone di alloro e nastri, cosa che prima era accaduta ad alcuno ad eccezione per i vincitori a Olimpia. Lui riceveva commosso tale benevolenza dei suoi concittadini, ricordando quanta asprezza aveva ricevuto, in precedenza.

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