Milziade propone di liberare la Grecia (versione Cotidie)

Milziade propone di liberare la Grecia
Autore: Cornelio Nepote
Cotidie Legere n. 3 pag. 298

Eisdem temporibus persarum rex darius ex asia in Europam exercitu traiecto Scythis bellum inferre decrevit.

Pontem fecit in Histro flumine, qua copias traduceret. Eius pontis, dum ipse abesset, custodes reliquit principes, quos secum ex Ionia et Aeolide duxerat; quibus singulis illarum urbium perpetua dederat imperia. Sic enim facillime putavit se Graeca lingua loquentes, qui Asiam incolerent, sub sua retenturum potestate, si amicis suis oppida tuenda tradidisset, quibus se oppresso nulla spes salutis relinqueretur. In hoc fuit tum numero Miltiades, cui illa custodia crederetur. Hic, cum crebri afferrent nuntii male rem gerere Darium premique a Scythis, hortatus est pontis custodes, ne a fortuna datam occasionem liberandae Graeciae dimitterent. Nam si cum iis copiis, quas secum transportarat, interiisset Darius, non solum Europam fore tutam, sed etiam eos, qui Asiam incolerent Graeci genere, liberos a Persarum futuros dominatione et periculo; id facile effici posse.

Ponte enim rescisso regem vel hostium ferro vel inopia paucis diebus interiturum.
In quello stesso tempo, il re dei Persiani, Dario, trasferito l'esercito dall'Asia in Europa, decise di portar guerra agli Sciti. Per fare passare le truppe fece costruire un ponte sul Danubio. A custodia di quel ponte, per il tempo della sua assenza, lasciò dei capi che aveva portato con sé dalla Ionia e dall'Eolide ad ognuno dei quali aveva affidato la signoria perpetua di quelle città. In questo modo infatti riteneva di poter conservare facilmente in suo potere le popolazioni di lingua greca che abitavano l'Asia se avesse affidato la difesa delle città ai suoi amici che non avrebbero avuto via di scampo una volta che lui fosse stato soppresso. Nel numero di questi a cui doveva essere affidata tale custodia c'era anche Milziade. Ora siccome frequenti messaggeri riferivano che Dario era in difficoltà con la sua impresa ed era incalzato dagli Sciti, Milziade esortò i custodi del ponte a non lasciarsi sfuggire l'occasione offerta dalla fortuna di liberare la Grecia.

Se Dario infatti fosse perito con le truppe che aveva trasportato con sé, non solo l'Europa sarebbe stata al sicuro, ma anche i popoli di stirpe greca che abitavano l'Asia, sarebbero stati liberi dalla dominazione e dalle minacce persiane. Era anche facile ottenere questo: se infatti si fosse tagliato il ponte, il re sarebbe perito in pochi giorni o per gli attacchi nemici o per mancanza di vettovaglie.

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