Un inconsapevole accusatore di se stesso (Versione latino Nepote)

Autore: Cornelio Nepote

Cum Lysander praefectus classis in bello multa crudeliter avareque fecisset deque his rebus suspicaretur ad cives suos esse perlatum, petiit a Pharnabazo, ut ad ephoros sibi testimonium daret, quanta sanctitate bellum gessisset sociosque tractasset, deque ea re accurate scriberet: magnam enim eius auctoritatem in ea re futuram.

Huic ille liberaliter pollicetur; librum grandem verbis multis conscripsit, in quibus summis eum effert laudibus. uem cum legisset probassetque, dum signatur, alterum pari magnitudine, tanta similitudine, ut discerni non posset, signatum subiecit, in quo accuratissime eius avaritiam perfidiamque accusarat. Hunc Lysander, domum cum redisset, postquam de suis rebus gestis apud maximum magistratum, quae voluerat, dixerat, testimonii loco librum a Pharnabazo datum tradidit. unc summoto Lysandro cum ephori cognossent, ipsi legendum dederunt.

ta ille imprudens ipse suus fuit accusator.
Quando Lisandro comandante della flotta durante la guerra aveva compiuto molte cose crudelmente ed avidamente e sospettava che su queste cose si fosse riferito ai suoi concittadini, chiese a Farnabazo, che davanti agli efori desse testimonianza per lui, con quanta giustizia avesse condotto la guerra ed avesse trattato gli alleati, e scrivesse accuratamente su quella cosa: che grande infatti sarebbe stata la sua autorevolezza in quella cosa. A costui quello promette generosamente; scrisse un libro enorme con molte parole, in cui lo esalta con somme lodi. Dopo averlo letto e approvato, mentre lo sigillava, ne sostituì un secondo, sigillato, di pari grandezza, di così grande somiglianza, che non poteva essere distinto, ed in questo molto accuratamente accusava la sua avidità e slealtà.

Questo (libro) Lisandro, ritornato in patria, dopo che davanti alla massima magistratura aveva detto, quello che aveva voluto, sulle sue gesta, consegnò il libro dato da Farnabazo come testimonianza. Questo (libro) avendolo gli efori conosciuto, dopo che Lisandro se n’era andato, glielo restituirono da leggere. Così egli stesso imprevidente fu il proprio accusatore.

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