Le doti di Alessandro - Versione latino Curzio Rufo

Versione da scriptoris animus pag 274 n 242
Et, hercule, iuste aestimantibus regem liquet bona naturae eius fuisse, vitia vel fortunae vel aetatis.

Vis incredibilis animi; laboris patientia propemodum nimia; fortitudo non inter reges modo excellens, sed inter illos quoque, quorum haec sola virtus fuit; liberalitas saepe maiora tribuentis, quam a dis petuntur; clementia in devictos; tot regna aut reddita, quibus ea dempserat bello, aut dono data; mortis, cuius metus ceteros exanimat, perpetua contemptio; gloriae laudisque ut iusto maior cupido, ita ut iuveni et in tantis sane remittenda rebus; iam pietas erga parentes, quorum Olympiada inmortalitati consecrare decreverat, Philippum ultus erat; iam in omnes fere amicos benignitas, erga milites benivolentia, consilium par magnitudini animi et, quantam vix poterat aetas eius capere, sollertia; modus inmodicarum cupiditatum; Veneris intra naturale desiderium usus, nec ulla nisi ex permisso voluptas, ingenii profecto dotes erant.


E in vero è palese, per coloro i quali giudicano senza pregiudizi il re, che le sue buone qualità erano della natura, i suoi errori o del caso o dell'età. Aveva un'incredibile forza d'animo; una sopportazione della fatica quasi eccessiva; un coraggio che spiccava non solo tra i re, ma anche fra quelli dei quali questa era la sola virtù; una generosità di chi dispensa spesso cose più grandi di quelle che vengono richieste agli dei; una clemenza verso gli sconfitti; tanti regni o restituiti a coloro ai quali li aveva strappati in guerra o dati in dono; un perenne disprezzo della morte, la cui paura toglie il fiato agli altri; un desiderio di gloria e di lode più sfrenato del giusto, ma così da essere perdonato ad un giovane e certamente in situazione così straordinaria e poi il rispetto verso i genitori, dei quali aveva decretato di consacrare all'immortalità Olimpiade e aveva vendicato Filippo;

anche una generosità verso quasi tutti gli amici, una benevolenza verso i soldati, un senno pari alla grandezza dell'animo e destrezza quanta a stento poteva la sua età racchiudere; una limitazione dei desideri smodati; una pratica dell'amore entro i limiti del naturale desiderio, e nessun piacere se non nel consentito, sicuramente erano doti del suo carattere.

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