Marcia di avvicinamento a Isso - VERSIONE latino Curzio Rufo

Versione da Nuovo tradurre dal latino
Dareus, nuntio de adversa valetudine accepto, celeritate quantam capere tam grave agmen poterat ad Euphraten contendit, iunctoque eo pontibus quinque tamen diebus traiecit exercitum Ciliciam occupare festinans.

Iamque Alexander viribus corporis receptis ad urbem Solos pervenerat: cuius potitus ducentis talentis multae nomine exactis arci praesidium militum imposuit. Vota deinde pro salute suscepta per ludum atque otium reddens ostendit quanta fiducia Barbaros sperneret: quippe Aesculapio et Minervae ludos celebravit. Spectanti nuntius laetus adfertur Halicarnaso, Persas acie a suis esse superatos, Myndios quoque et Caunios et pleraque tractus eius suae facta dicionis. Igitur edito spectaculo ludicro castrisque motis et Pyramo amne ponte iuncto ad urbem Mallum pervenit; inde alteris castris ad oppidum Castabalum. Ibi Parmenio regi occurrit; praemiserat ad explorandum iter saltus per quem ad urbem Isson nomine penetrandum erat. Atque ille angustiis eius occupatis et praesidio modico relicto Isson quoque desertam a Barbaris ceperat. Inde progressus, deturbatis qui interiora montium obsidebant, praesidiis cuncta firmavit, occupatoque itinere, sicut paulo ante dictum est, idem et auctor et nuntius venit.


Dario ricevette la notizia delle cattive condizioni di salute di Alessandro, si diresse alla volta dell’Eufrate con la massima velocità che poteva consentirgli un esercito tanto impacciato, e pur avendo allestito dei ponti, tuttavia gli occorsero cinque giorni per far passare l’esercito, con l’intento di occupare la Cilicia. Alessandro, recuperate ormai le energie fisiche, era giunto alla città di Soli. Dopo essersene impossessato ed aver riscosso duecento talenti a titolo di ammenda, lasciò un manipolo di soldati a presidio della cittadella. Poi, sciogliendo i voti che aveva fatto per la sua salute, attraverso giochi e riposo, dimostrò con quanta fiducia in se stesso disprezzasse i barbari, poiché celebrò i giochi in onore di Esculapio e di Minerva. Mentre assisteva ai giochi, gli fu recata da Alicarnasso la lieta notizia che i Persiani erano stati sconfitti dal suo esercito, che anche i Mindi e i Cauni e la maggior parte di quelle genti erano state poste sotto la sua potestà.

Quindi, ultimati i giochi e fatto muovere l’accampamento, dopo aver unito con un ponte le rive del fiume Piramo, giunse alla città di Mallo, da cui, con un’altra marcia, arrivò alla città di Catabolo, dove gli venne incontro Parmenione: era stato mandato in avanscoperta ad esplorare il passaggio del bosco, attraverso il quale bisognava arrivare alla città chiamata Isso. Egli, dopo aver occupato il passaggio ed avervi lasciato una modesta guarnigione, aveva preso anche Isso, abbandonata dai barbari. Poi, dopo esser avanzato e aver scacciato quelli che presidiavano la parte più interna delle montagne, fortificò tutti gli accessi, occupò il percorso, come si è detto prima, e si presentò ad Alessandro ad un tempo autore dell’impresa e suo annunziatore

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