Prosopopea di Alessandro - VERSIONE latino Curzio Rufo

Licuit mihi, paternis opibus contento, intra Macedoniae terminos per otium corporis exspectare obscuram et ignobilem senectutem, quamquam...

Mi sarebbe stato possibile, , soddisfatto delle ricchezze paterne, attendere nei confini della Macedonia una vecchiaia tenebrosa e spregevole nell’inattività fisica, sebbene neppure i pigri certamente dispongano dei propri destini, ma talvolta una morte prematura li colpisce.

In realtà io, che non conto i miei anni, ma le vittorie, se conto bene i doni della sorte, ho vissuto a lungo. Cominciando dalla Macedonia, detengo il dominio della Grecia, ho sottomesso la Tracia e gli Illiri, esercito il comando sui Medi, possiedo l’Asia, da dove è bagnata dalll’Ellesponto a dove è bagnata dal Mar Rosso.

E già non sono molto lontano dai confini del mondo, che ho deciso di affrontare e di scoprire un’altra natura, un altro mondo. Passai dall’Europa nei territori dell’Asia in un’ora sola. Posso io, vincitore di entrambe le regioni dopo il nono anno del mio regno, dopo il ventottesimo anno della mia vita, desistere dall’accrescere la gloria alla quale solamente mi sono consacrato? Io in realtà non mi tirerò indietro e, dovunque combatterò, crederò di essere in una scena che ha per pubblico tutto il mondo.

Darò notorietà a luoghi oscuri, mostrerò l a tutte le genti terre, che la natura per lungo tempo aveva tenuto separate. Sarebbe bello per me se la sorte deciderà che io muoia in queste imprese. Sono nato da una stirpe tale che io debba scegliere una vita intensa piuttosto che lunga.

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