Circostanze che sciolgono la lingua (Versione latino Gellio)

Circostanze che sciolgono la lingua Versione latino Gellio traduzione libro Corso di lingua latina unità 15/25

Filius Croesi regis, cum iam fari per aetatem posset, infans erat et, cum iam multum adolevisset, item nihil fari quibat....

Il figlio del re Creso, pur potendo già parlare per la propria età, era muto, e, benchè fosse cresciuto già parecchio, ugualmente non riusciva a dire nulla.

Dunque fu considerato (Lett: era considerato da lungo tempo) per molto tempo muto e senza lingua. Conquistata la città nella quale si trovava dopo una sanguinosa guerra, giacchè un nemico assaliva suo padre, ignorando che fosse il re, estratta la spada, il fanciullo aprì la bocca, sforzandosi di gridare, e con questo sforzo ed impeto d'animo, ruppe il vincolo maligno della (propria) lingua, e parlò speditamente e con chiarezza, urlando contro il nemico, che il re Creso non fosse ucciso.

Dunque il nemico ripose la spada, il re ricevette in dono la vita, e, di seguito, il fanciullo iniziò direttamente a parlare. Ma anche un tale atleta di Samo, in precedenza non in grado di parlare (lett: non avendo prima parlato), iniziò a farlo per un motivo simile. Infatti, giacchè il sorteggio per una gara importante non si svolgeva in buona fede, essendosi egli accorto che era stata gettata (nell'urna) una tessera fasulla, d'improvviso gridò a gran voce contro colui che faceva ciò, che vedeva ciò che accadeva.

Così egli, sciolto il vincolo della bocca, da allora parlò per tutta la durata della (propria) vita non torbidamente ne' con esitazioni.

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